DOSSIER

 
 
 
Giovani imprenditori:
«un contratto che merita»
 
HOME DEL DOSSIER
Approfondimenti
Cronaca del convegno
Archivio Online

Guidi, «Ripensare il contratto di lavoro: dovrebbe essere fatto su misura»

dall'inviato Piero Fornara

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
6 giugno 2008
Il presidente dei Giovani Imprenditori, Federica Guidi (Imagoeconomica)

Aprendo l'annuale convegno di Santa Margherita Ligure, venerdì 6 giugno, la neo eletta presidente dei Giovani imprenditori Federica Guidi ha detto che è necessario partecipare al dibattito sui cambiamenti nella sfera delle relazioni industriali e lanciare uno sguardo al futuro, in linea con il ruolo di "coscienza critica" di Confindustria, che tradizionalmente si sono ritagliati gli "under 40" dell'associazione. Se le sfide della globalizzazione continueranno a incalzarci, quali nuove risposte devono trovare le imprese nel rapporto con il loro capitale umano? Sono ancora attuali i modelli di ieri? Si è chiesta Federica Guidi. Il contratto, ha spiegato, "dovrebbe essere sempre meno collettivo e sempre più tailor made, fatto su misura, tagliato attorno al singolo individuo". Ciò che deve essere garantito non è un posto di lavoro, bensì reddito e formazione adeguati, investendo su modelli di "flexecurity" attivi e moderni.
Per i Giovani imprenditori occore dare al secondo livello di contrattazione sempre più spazio: "ciò significa attribuire al contratto nazionale il compito di operare, secondo i principi della dottrina tedesca, come un mantello che dà copertura per le garanzie minime". In questa fase "è comprensibile - ha spiegato la Guidi - e appropriato che resti alla contrattazione nazionale stabilire dei minimi tabellari; lo è di meno la pervasività delle prescrizioni negoziate a livello centrale. In qualche modo, se si vuole che si faccia più contrattazione di secondo livello, bisogna incentivarla limitando quella di primo". La contrattazione nazionale – ha osservato la presidente dei Giovani – "deve essere esclusivamente di garanzia, lasciando al rapporto tra lavoratori e impresa, a livello aziendale, la definizione della più ampia sfera possibile di condizioni contrattuali"
Se si guarda al sistema di relazioni industriali, ha proseguito la neo leader dei Giovani, "ci rendiamo conto che il meccanismo è ingessato, statico, ben lontano dalla definizione di questi giorni del ministro Brunetta, che vede la contrattazione collettiva come un sistema aperto e capace di autoapprendimento'". Ma non è possibile un autentico cambiamento delle relazioni industriali "a prescindere da una semplificazione complessiva dei rapporti di lavoro". Le relazioni industriali, secondo la numero uno dei Giovani imprenditori, vanno quindi "non solo aggiornate, ma anche fluidificate".
Ai sindacati e ai politici, della maggioranza come dell'opposizione, Federica Guidi ha sottolineato che si aspetta che ai giovani, tutti i giovani, non solo gli "under 40" di Confindustria, essi parlino "non solo dell'Italia di qui a sei mesi, ma dell'Italia del 2020, di un Paese che avrà già scavalcato le insidie che ora ci atterriscono". Le relazioni industriali "offrono uno straordinario banco di prova a chi voglia semplificare la vita agli italiani che lavorano e spero – ha concluso tra gli applausi del pubblico la Guidi – che questa sia un'occasione che il nuovo Governo non desideri perdere"

RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio

L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
 
 
 
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-